9 aprile 2009

Lago Bunyonyi (Uganda) e Nairobi (Kenya)

Ciao a tutti! Vi scrivo da Nairobi, per gli amici Nairobbery, dove sono arrivato questa mattina dopo altre 15 ore di pullman da Kampala, ma almeno stavolta il pullman aveva gli ammortizzatori.
Qui a Nairobi c'ero gia' stato una decina d'anni fa e a dire il vero me la ricordavo piu' brutta e stressante di come mi appare oggi. E' da stamattina che sto cazzeggiando piacevolmente per il centro. Ora inizio a sentirmi un po' stanchino pero' voglio scrivere il post perche' non credo ne avro' la possibilita' nei prossimi giorni.
Dall'ultima volta sono finito un po' casualmente a Kabale, nella parte sud-ovest dell'Uganda, praticamente a pochi chilometri dal Ruanda a sud e il Congo a ovest e da li' sono andato sul lago Bunyonyi.
Questo lago e' un posto davvero spettacolare perche' contiene all'interno un mini arcipelago di decine di isolette verdi. Una di queste isolette era occupata interamente dalla guest house dove sono stato per una settimana, una vista straordinaria e una pace totale, davvero uno dei posti piu' tranquilli dove sono mai stato. Si sentivano e vedevano una miriade di uccelli, da quelli piccolissimi a quelli grandicelli tipo falchetti, ibis e aironi. In piu' aveva una piccola biblioteca, in particolare c'erano libri di storia africana, cosi' mi sono schiarito le idee su alcuni punti. C'era anche una saletta dove la sera proiettavano i film, pero' a parte la prima sera siamo rimasti sempre senza corrente, al lume di candela.
Un giorno ho fatto un tour per il lago con la canoa insieme a una guida. Si e' rivelato abbastanza impegnativo, io pensavo che a remare sarebbe stata solo la guida ma appena partiti mi ha appioppato un remo e siamo arrivati sulla terra ferma dopo ben due ore. Li' eravamo proprio al confine con il Ruanda, abbiamo camminato per un'oretta attraverso verdi campi fino ad un villaggio di pigmei, che pero' a dire il vero non erano poi cosi' bassi. Ovviamente quando hanno saputo la mia nazionalita' mi hanno fatto grandi feste per il fatto che un membro della loro tribu' e' ora il nostro primo ministro.
Come mi aveva suggerito la guida ho dato al capo tribu', un solare vecchietto, qualcosina di soldi, l'equivalente di 3 euro e forse per questo si sono sentiti in dovere di fare un ballo per me. A me gia' normalmente non piace guardare le danze ma questa era davvero assurda. Non stava ne' in cielo ne' in terra. Cioe' alcuni si sono messi a cantare e altri a ballare, ma si vedeva che non era nulla di una danza tradizionale, semplicemente ognuno ballava alla meno peggio (e togliamo pure quel meno) con uno stile proprio. Chi saltava, chi correva avanti e indietro con le mani alzate, chi si buttava a terra. A parte i bambini che ballavano divertiti e contenti, il resto mi appariva una stronzata pazzesca. Alcuni degli uomini mi sembravano anche un po' ubriachi. Poi finalmente il ballo e' finito e ognuno e' ritornato a fare quello che stava facendo prima del mio arrivo, lavorare la terra, tagliare i rami, preparare il cibo ecc...
Dopo, ritornando con la canoa, e' venuta prima una pioggerellina e poi all'improvviso il diluvio universale. Non si puo' descrivere quanta acqua cadeva, ci siamo affrettati a raggiungere la riva e li' ci siamo riparati, per quanto possibile, sotto delle piante di banane. L'acquazzone non finiva piu', a un certo punto ho iniziato a tremare di freddo e dopo mi e' toccata anche un'altra ora e mezza di remate fino alla guest house. Li' in seguito mi e' venuto uno strano dubbio: ma non e' che la tempesta e' stata scatenata dalla danza dei pigmei?? :-))
Da Kabale si poteva entrare in Ruanda ma non ci sono andato per due motivi. Primo, per via dei visti, che mi stanno ciaccando troppo. 80 dollari solati (usiamo i termini giusti) dallo Zambia, 50 dollari dalla Tanzania, 20 dollari visto di transito per il Kenya (fatto gia' 2 volte) 50 dollari Uganda, stamattina 30 per quello etiope. Se andavo in Ruanda dovevo spendere 60 dollari per entrare piu' altri 50 per rifare di nuovo quello ugandese!
Secondo motivo e' che non ho tempo, infatti ho un appuntamento per il 15 aprile ad Addis Abeba, la capitale dell'Etiopia, con un mio carissimo amico, Tiziano, compagno di innumerevoli viaggi e non vi faccio la lista perche' sarebbe troppo lunga.
Ora per arrivare li' mi aspetta la parte piu' difficile e dura di tutto il viaggio, come purtroppo mi stanno confermando quelli che hanno fatto quel tragitto all'incontrario, venendo cioe' dall'Etiopia. "Ci avevano detto di aspettarci il peggio e il peggio e' stato" ha detto una coppia israeliana, e fra l'altro e' molto probabile che il tratto da qui al confine con l'Etiopia dovro' farlo sopra il carico di un camion attraverso il deserto! C'e' solo un pullman a settimana, ma nessuno mi ha saputo dire in che giorno, appena finisco questo post devo andare alla periferia di Nairobi dove sapro' quando e come partiro' da qui. E meno male che una coppia svizzera conosciuta quando stavo al lago mi ha fatto sapere che le regole sono cambiate e al confine non fanno piu' il visto ma bisogna farlo qui, senno' arrivavo fino a li' (circa 20 ore se c'e' il pullman, circa 30 ore se vado sul camion) e poi dovevo tornare indietro!! Come e' appunto capitato a un povero disgraziato che avevano incontrato.
Per rendere il tutto ancora piu' divertente nella zona al confine imperversano bande di predoni che se spuntano si prendono semplicemente tutto.
Comunque vabe', nessuno me l'ha ordinato di fare e quindi e' inutile starsi a lamentare. Pero' tenete presente che lo sto facendo per voi, solo per voi, lettori del blog! ;-) Meditate gente, meditate.
Infine vi racconto che ieri notte, in viaggio, ci sono state un paio di situazioni strane con la polizia. Fino ad ora, durante tutto il viaggio, si sono sempre comportati benissimo. Mi ricordo che prima di partire avevo letto su vari forum e blog cose allucinanti sulla polizia africana e su come cercano sempre di fregarti ma a dire il vero, saro' stato fortunato, sono sempre stati gentilissimi ovunque.
Nemmeno ieri e' successo nulla di particolarmente grave, primo episodio al confine, quando dopo il timbro del passaporto e il visto stavo facendo a piedi il tratto di strada per arrivare al pullman. Questi tratti di strada, in qualsiasi confine, di solito sono delle vie crucis, in particolare ci sono centinaia di sbandati che cercano di cambiare i soldi o a prezzi spudoratamente piu' bassi o spudoratamente piu' alti (perche' in questo caso sono falsi). Ieri notte invece non c'era nessuno pero' a un certo punto e' sbucato dal buio un soldato con un fucilone. Mi ha chiesto il passaporto e glie l'ho dato. Poi mi ha chiesto il certificato del vaccino della febbre gialla. E li' erano cavoli, perche' non ce l'ho e infatti fino all'ultimo ero stato in dubbio se farmelo a Kampala, pero' vari turisti mi avevano assicurato che non lo chiedono mai. Questo vaccino l'ho fatto quasi 10 anni fa, e la sua durata e' proprio 10 anni, quindi in realta' sono in regola, solo che nel frattempo ho perso il certificato. Allora ho iniziato a rispondere un po' vagamente: si' tutto a posto, l'ho fatto! Lui pero' insisteva per vedere il certificato. Era chiaro che in realta' stava cercando solo di spillarmi qualcosa di soldi e io qualche euro glielo avrei pure dato ma avevo paura che cosi' facendo ammettevo di non essere in regola e poi lui mi chiedeva una cifra molto piu' alta. Perche' in effetti e' obbligatorio per entrare in Kenya (e anche in Etiopia... speriamo bene). Allora ho continuato a essere vago, ho detto che comunque sarei stato solo di transito, ma lui insisteva. Alla fine ho fatto finta di cercarlo fra alcune carte e poi gli ho detto che ce l'avevo nello zaino sul bus. Per fortuna non voleva incamminarsi fino al bus, ha detto ancora un paio di volte: e quindi come vogliamo fare? Poi alla fine ha scosso la testa, ha sorriso in segno di resa e mi ha fatto segno che potevo andare.
Poco dopo che siamo partiti sul bus, secondo episodio. C'era un posto di blocco e ci hanno fermato. Fin qui nulla di strano, tutte le strade africane sono strapiene di posti di blocco. Sia se sei in bus, minibus, per conto tuo (tipo quando stavo con la macchina in Namibia o col motorino a Zanzibar) ti fermano una miriade di volte. C'e' un controllo velocissimo, tanti sorrisi, magari qualche battuta e via. Qualche volta qualche perquisizione, non solo ai confini ma anche nel bel mezzo di una via (in effetti ora che mi ricordo a Pablo in Botswana una volta gli fecero una perquisizione lunghissima, io e tutto il resto del bus aspettammo per una ventina di minuti prima che ce lo restituissero) ah e poi una cosa curiosa che non vi avevo detto: soprattutto in Botswana e Zambia ogni tanto il bus si ferma, tutti scendono e devono camminare sopra una specie di panno inzuppato atterra. Motivo? Perche' cosi' facendo i batteri sotto le scarpe muoiono e non possono entrare nel territorio dove ci si sta dirigendo! Io non me ne intendo di queste cose ma mi sembra un po' un'assurdita'.
Ieri notte invece i poliziotti che ci hanno fermato erano strani, si sono comportati subito in maniera aggressiva. Si vedeva che erano stanchi e stressati. Anzitutto ci hanno fatto scendere dal bus con tutto quello che avevamo sopra con noi, nel mio caso la borsa con la macchina fotografica e le cose importanti. Quindi ci hanno fatto mettere in fila proprio davanti ai fanali accesi del pullman. Il fanale a destra le donne e a sinistra noi uomini. Era una situazione strana e quando qualcuno si spostava un po' dal suo posto gli sbraitavano contro di rimettersi in linea. Dopo una decina di minuti che stavamo tutti fermi cosi' hanno iniziato i controlli dei passaporti e delle borse, il tutto con una grossa pila che sparavano a qualche centimetro dalla faccia delle persone.
Fra l'altro a me il tipo diceva: non sei tu! non sei tu! Io ero abbagliato da questa cazzo di pila finche' finalmente ho focalizzato che non aveva in mano il mio passaporto ma quello di qualcun altro e quindi effettivamente, per quanto abbronzato, non ero il nero della foto. Poi sono andato verso il bus e un altro poliziotto davanti all'entrata ha iniziato con una sorta di bacchetta a colpire ripetutamente la mia borsa e diceva e che hai qua che hai qua?? Ho detto: Ferma! C'e' la macchina fotografica! "E che ci fai?" "Le foto" "Ah, sei un giornalista quindi?" "No" "E quindi?"
A quel punto non sapevo che rispondere, non so se un interrogatorio cosi' assurdo era pura follia o un metodo ben studiato perche' a quel punto uno crolla e ammette tutto (ma guardando la faccia del poliziotto opterei per la prima) pero' per fortuna un collega l'ha chiamato e lui si e' allontanato. Allora volevo finalmente salire sul bus, ma non si poteva portare nulla sopra. Tutti i bagagli dovevano essere messi sotto. Alcuni avevano accettato ed erano risaliti, altri si stavano lamentando perche' effettivamente se c'e' nella borsa qualcosa di delicato li' sotto si sfracassa di sicuro. L'autista fra lo spaventato e il supplichevole continuava a dire: no, vi prego non protestate, fate come dicono, lo fanno per noi! Io non mi stavo lamentando ovviamente, aspettavo solo che tutti piazzassero i loro bagagli per poi sperare di trovare un posto relativamente buono per la mia macchina fotografica, pero' per qualche motivo lo stesso poliziotto strano dell'interrogatorio mi ha chiamato, ha confabulato un po' con un collega forse in swaili e poi ha detto che io, solo io, potevo portare il bagaglio con me sopra. Fra l'altro sono stato anche l'unico a non essere perquisito. Saranno i soliti privilegi da muzungo (un'altra che non vi avevo detto: in tutti i posti dove sono stato finora, indipendentemente dal linguaggio che si parla, i bianchi e in particolare i bianchi non africani sono chiamati: muzungo. Non e' un termine dispregiativo, un po' ironico forse si')
Comunque forse hanno paura di attentati perche' ovunque prima di risalire sul bus (nella stazione prima di partire, dopo il confine, dopo ogni pausa) c'e' sempre stato un poliziotto che ha controllato col metal detector tutti i passeggeri.


Rispondo ai commenti.

Ciao Salvo!! Sapevo che saresti tornato in piena forma. Tutte divertentissime.
P.S. Il capitano non si perde: perlustra la zona circostante a dove si sta dirigendo per maggiore sicurezza.

Ciao Danilo! Beh, io pensavo che ormai il mio contributo alla rivoluzione poteva essere piu' di tipo intellettuale che d'azione... pero' no! meglio l'azione che e' diecimila volte piu' divertente! Magari si potrebbe fare il rafting del Tamigi con assalto a sorpresa alla City di Londra! (Ho saputo che il 1 aprile e' stato fatto un pesce d'aprile finanziario e 4000 combattenti hanno messo a ferro e fuoco la City per tutto il giorno. Speriamo sia solo l'inizio!)
Riguardo alle foto sono state fatte dagli stessi organizzatori del rafting. Il fotografo si spostava via terra sulla riva e si piazzava nei punti caldi. Poi semplicemente scattava a raffica. Ho un cd intero di foto, ne ho messa solo qualcuna, abbastanza a caso.


Foto




Scimmia



Monet




D'ora in poi foto del Lago Bunyonyi e dintorni.


























































Non credo di aver finora parlato dell'arte africana. E' straordinaria, in particolare le maschere (usate nei rituali, nelle rappresentazioni teatrali, nelle danze, o come amuleti).
Piu' o meno durante il nostro medioevo creavano opere che ricordano la nostra arte contemporanea. Ovviamente nel loro caso si tratta di "primitivismo" mentre nel nostro caso e' pura "genialita'".
A tal proposito eccovi una maschera congolese del sedicesimo secolo usata come amuleto per la guarigione. Chi e' di Benevento ha gia' capito a quale artista nostrano di fama internazionale quest'opera "somiglia". Sgamato! ;-)


Ora devo andare. La prossima volta metto alcune foto di Kampala e Nairobi.

Tutta la mia solidarieta' alle persone che stanno soffrendo a causa del terribile terremoto in Abbruzzo.


4 commenti:

Salvo ha detto...

Da Kabaty a Kabale... BUONA PASQUA!

piergiorgio ha detto...

si, vabbè, ma a pasquetta che si fa??

danilo ha detto...

Ciao Giovanni, questo e' uno dei post piu' divertenti, o meglio "spassosi" per usare una terminologia dekariana, attendiamo quanto prima notizie da Addis Abeba, sperando siano altrettanto spassose ! Ciao

Marco ha detto...

no, io no, non lo accetto, non e` possibile, io non ci sto!!! voglio! pretendo!! esigo!!! che ogni foto venga descritta separatamente come avveniva all`inizio dell`avventura, se no boicotto tutto l`ambaradan!