28 gennaio 2009

Namibia






Ciao a tutti e scusate il ritardo ma per 10 giorni non ho trovato nemmeno un internet cafe. Mi trovo in Namibia, precisamente in una strana cittadina chiamata Swakopmund, tedesca sia di nome che di fatto, fra deserto e mare, dove si possono fare vari sport estremi. Io e i miei amici abbiamo scelto il quad nel deserto soprattutto perche' per un paio di mesi abbiamo testato un gioco chiamato Pure dove bisognava guidare i quad. E' una cosa spassosissima, scusate se abuso di questo termine ma davvero e' stato bellissimo, anche perche' abbiamo attraversato paesaggi spettacolari, a volte dalle dune si vedeva anche il mare. Purtroppo non ho potuto fare molte foto perche' abbiamo fatto giusto un paio di pause. Comunque andiamo con ordine...

E' difficile adesso ricapitolare questi ultimi giorni perche' sono stati molto intensi. Mi sono incontrato a Windohek il 17 con due amici con cui lavoravo a Varsavia: il francese Pierre e il tedesco Frank. Siccome il team di lavoro era formato da un italiano, un francese, un tedesco e uno spagnolo, per deformazione professionale abbiamo aggiunto al gruppo lo spagnolo Pablo. Che e' vivo (citazione senza senso). Abbiamo affittato un 4x4 Nissan con 2 tende sopra, ed e' una cosa davvero comodissima, liberta' totale, fra l'altro le tende si montano in 3 minuti, basta tirarle da un lato e si aprono come una fisarmonica. Comunque ci e' stato consigliato di dormire sempre all'interno di campeggi, e cosi' stiamo facendo.

Il paesaggio varia molto e anche le strade sono un po' di tutti i tipi, alcune asfaltate e in ottime condizioni, altre meno, poi in alcune bisogna usare le 4 ruote motrici e infine alcuni tratti alla Camel trophy, tipo quella che costeggia il fiume che fa da confine con l'Angola e dove a un certo punto ci siamo dovuti arrendere e tornare indietro.

Un'altra cosa che spicca e' il fatto che le strade sono quasi sempre deserte, si possono fare decine di chilometri senza incrociarne una, solo nelle cittadine se ne possono vedere di piu' e tamponarne qualcuna, che poi non e' stata colpa mia, anche la polizia mi ha dato ragione perche' il tipo tamponato non aveva le luci dei fari funzionanti. Praticamente all'improvviso mi sono trovato questo furgoncino completamente fermo in mezzo alla strada senza nessun motivo... ho frenato e sterzato a destra per evitarlo ma non c'era tempo e baaaam! Il furgoncino non si e' fatto nulla, o meglio era gia' cosi' scassato che era impossibile capire il nostro contributo, ma alla nostra macchina si e' un po' ammaccata, si e' rotto il parafango e il fanale e' rientrato. Il tutto avveniva a Opuwo.

Come prima tappa siamo andati a nord, all' Etosha National Park, che e' insieme al Kruger il parco piu' famoso dell'Africa del Sud. L'abbiamo girato in lungo e largo col fuoristrada per 2 giorni, c'erano soprattutto un numero esagerato di giraffe e poi un sacco di altri animali che e' inutile vi sto ad elencare, e proprio alla fine, quando ormai stavo perdendo le speranza abbiamo beccato anche 2 leoni. Poi abbiamo proseguito ancora piu' a nord, praticamente al confine con l'Angola fino alle cascate di Epuno. Abbiamo dormito proprio affianco al fiume, a una trentina di metri dalla cascata. Tutta quella zona e' abitata dagli Himba, una popolazione che si copre la pelle con una terra rossa, le donne hanno delle treccine sfiziose, diverse a seconda se sono sposate, sposabili, bambine ecc... e inoltre sono a seno nudo. Poi, (vabe' sto andando molto velocemente perche' non ho tempo) siamo scesi verso sud lungo la Skeleton Coast, una zona desertica che confina col mare. Abbiamo visto una colonia di otarie, migliaia e migliaia, con una miriade di piccoli di circa un mese - un mese e mezzo. Facevano tutti tanto rumore e c'era una gran puzza. In generale i grandi stavano a oziare sugli scogli e i piccoli in mare a nuotare e giocare. E poi qui.

Rispondo velocemente ai commenti: Ciao Piergiorgio! Non sono sicuro al 100% ma credo di essere passato affianco a quel posto che dicevi. E' sulla Skeleton Coast.

Ciao Bruno, tanti baci! E si... solite cose... niente di particolare

Ciao Salvatore. Avevo una cassetta con registrata una puntata alla radio, ma mi sa che l'ho persa. Puo' essere che il mio collega ha qualcosa conservato, ma non ci spero tanto. Comunque, modestie a parte, i miei interventi erano veramente "spassosi"! :-)

Ciao Marco! Si, ma infatti facciamo a turno... ieri gli italiani e i tedeschi, oggi gli israeliani e i sudafricani... domani chissa'... non c'e' speranza, ormai l'ho capito.

A presto! Tanti baci.




Il viaggio in pullman di 22 ore non e' stato tanto drammatico. Il bus era grande e spazioso e non c'era quasi nessuno. L'hostess, Janet, per qualche motivo mi ha preso in simpatia e veniva sempre a scherzare. Poi la notte e' venuta affianco a me, mi ha fatto vedere un sacco di video e foto divertenti sul cellulare, poi ci siamo addormentati e la mattina dopo ero a Windhoek.



Stazione di servizio



Etosha National Park



Etosha National Park



Etosha National Park




Io non ci speravo piu' tanto, ma alla fine abbiamo beccato due leoni. Stavano sotto un albero, lontano. Poi si sono alzati, li abbiamo seguiti dalla strada e a un certo punto hanno attraversato proprio di fronte a noi!



Strada



La prima Himba incontrata



Bambini Himba



Famiglia Himba



Camel Trophy Namibia



Altri Himba...













Vabe', per ora basta foto, la prossima volta ne aggiungo altre. Se cliccate sulle foto escono piu' grandi. Ciao!

15 gennaio 2009

Cape Town... e addio (o arrivederci) al Sud Africa

Ciao a tutti. Scrivo gia' un altro post perche' domani lascio il Sud Africa per la Namibia. Vi scrivo da Citta' del Capo che mi ricorda tanti tanti anni fa quando facevo l'opinionista in una radio di Bologna che si chiamava "Radio citta' del Capo", che poi io avevo ribattezzato "Radio citta' del cazzo" (perche' ci trovavamo appunto a Bologna). Ma al direttore non piaceva il cambiamento, al direttore non piaceva nulla, poi alla fine lo mandai affanculo, in diretta ovviamente, e la storia fini' li'. Ma questa e' un'altra storia appunto. Riguardo invece alla vera Citta' del Capo mi dispiace un sacchissimo andarmene gia' perche' e' davvero una citta' bellissima, viva e solare, da dedicarci almeno una settimana. Ma vabe', fa niente, e non e' detto che non ci ritorni gia' durante questo viaggio.
Anche andarmene dal Sud Africa in generale mi dispiace, ci sarebbero ancora moltissime cose da vedere e poi si sta molto bene. Dovendo riassumere, per quanto possibile e senza cadere nel banale le mie impressioni riguardo ai sudafricani vi dico subito che sono costretto a dividerli in in "bianchi" e "neri", cosa che gia' di per se' dimostra che il problema della divisione razziale e' ancora molto forte. Cioe' sarebbe assurdo dovendo parlare ad esempio dei neworkesi o dei londinesi dividerli per razze, ma qui non si puo' non vedere che in generale c'e' troppa differenza fra i due tipi di persone.
I bianchi, come avevo gia' detto, sono molto molto ospitali, non ti lasciano mai da solo e hanno sempre una gran voglia di parlare e di ascoltare. Sono orgogliosissimi del SudAfrica, soprattutto delle sue bellezze naturali e ne chiedono spesso conferma. Un ragazzo tedesco conosciuto in Swaziland mi aveva messo in guardia sul fatto che pero' si lasciano spesso andare ad affermazioni razziste. Anche a me e' capitato qualche volta di sentirne qualcuna, mascherata magari da motivi "culturali" o di "tradizione" ecc... pero' bisogna tener presente che certe cose si sentono ovunque, immaginiamo ad esempio i commenti tipici degli italiani sugli albanesi! Inoltre, anche quelli che si sono lasciati andare a qualche pensiero razzista si sono sempre comportarti sinceramente bene ed amichevolmente coi neri almeno davanti ai miei occhi. Secondo me e' solo una questione di tempo, gia' per la prossima generazione sara' diverso ed infatti un ragazzo bianco si lamentava dell'idiozia e chiusura mentale degli anziani riguardo al razzismo. Alla fin fine il grosso dipende sempre dall'educazione ricevuta.
Riguardo ai neri c'e' secondo me ancora molto astio nei confronti dei bianchi, soprattutto nelle citta', e sarebbe strano se non fosse cosi'. Non si tratta di cose capitate 100 o anche 50 anni fa, ma solo una ventina. Le barbarie e atrocita' perpretate dai bianchi nei confronti dei neri sono indescrivibili e non e' facile far finta che non sia successo nulla. Personaggi o movimenti bianchi che hanno combattutto contro l'apartheid sono stati relativamente pochi e quasi ininfluenti. Questo e' stato ottenuto grazie a un brutale stato poliziesco anche contro la stessa minoranza bianca (quasi tutti gli attivisti bianchi di spicco sono stati uccisi in prigione o alle manifestazioni) ma anche grazie ai soliti eterni alleati di ogni potere: la meschina piccola collaborazione e il fingere di non vedere. Gli oppressori, come tutti gli oppressori, non avrebbero concesso una briciola se non fossero stati costretti dalla dura lotta dei neri e alla fine, abbastanza tardivamente, dal boicottaggio economico internazionale. Bisogna avere una gran forza morale, essere dei Mandela appunto, per dimenticare e perdonare tutto da un giorno all'altro. Si aggiunga poi la poverta' dilagante soprattutto fra i neri ed e' facile capire come nelle citta' i bianchi siano spesso bersaglio di piccola delinquenza. Insomma c'e' una ferita ancora aperta che credo si risanera' piano piano... gia' nei villaggi sul mare, dove si respira un'aria piu' tranquilla sembra acqua passata. Ah, per la cronaca bisogna aggiungere che quasi tutta la forza-lavoro e' nera e quasi tutti i proprietari sono bianchi, ci sono insomma ancora molte battaglie da combattere.
All'ostello qui ho ribeccato alcuni amici conosciuti durante il viaggio, fra cui il signore tedesco. E' stato in Malawi e Tanzania e ora sta tornando a casa. E ora... Namibia, cavolo mi aspettano 21 ore di pullman :-(

Ciao Piergiorgio! No, niente cannuccia ovviamente ;-)

Danilo, DEVI assolutamente venire! Niente scuse.




Capetown



Sulla Table Mountain




Negozietto




Dal pomeriggio in poi, per tutta l'estate, succede una cosa stranissima: dalla montagna arriva continuamente una nuvola che poi praticamente sparisce, nel senso che per quanto continui ad avanzare rimane sempre di quella grandezza. Per molto tempo si e' pensato ad uno strano effetto di compensazione fra l'aria calda e quella fredda fra le due parti della montagna, ma poi si e' saputa la verita': si tratta di fumo. Un pirata che scorrazava da queste parti secoli fa (non mi ricordo il nome) ha sfidato il diavolo in una gara di fumata di pipa. La gara e' ancora in corso e l'esito incerto. In ballo c'e' l'anima. E quella e' la "vetta del diavolo".




Bus




Strada




Una nave al porto




Una delle tante spiagge

14 gennaio 2009

Port Elisabeth e oltre...






"Chi possiede la virtù è come un bambino appena nato:
gli insetti velenosi non lo pungono;
gli animali feroci non lo predano..."


-detto Taoista


A dire il vero non c'era pericolo perche' sono ancora dei "cuccioli". Li' era a Port Elisabeth, dove ero andato per visitare l'Addo Elephant Park, magari per 2 giorni, pero' la mattina dopo mi sono svegliato tardi e non c'era piu' modo di arrivarci e cosi' ho rinunciato. Alla fin fine e' come se sono "calamitato" dal mare: ogni volta che decido di inoltrarmi un po' nella terra ferma qualcosa mi blocca (il Drakensberg da Durban, Hogsback da Chinsa, l'Addo da P.E.)
L'ostello a Port Elisabeth era gestito da una coppia di bianchi che viveva al piano di sopra. C'era una gran tensione perche' proprio una settimana prima un loro figlio era stato arrestato. Non ho voluto chiedere di piu', ma credo una storia di droga. Sicuramente e' un bravo ragazzo che si e' trovato in mezzo a un qualche casino.
La signora era comunque sempre molto gentile con me, soprattutto dopo che ha saputo che ero cattolico. Non sono cattolico, pero' stavo ancora in pieno risveglio, mi aveva appena riempito la testa della storia del figlio e quando ha saputo che ero italiano mi ha chiesto tutta entusiasta: ahh allora sei cattolico?! Non volevo deluderla ne' soprattutto imbattermi in eventuali discussioni teologiche e allora ho accennato di si'. Ne e' stata contenta, mi ha fatto vedere varie madonne e crocifissi in giro per la casa e ha detto che sua madre aveva conosciuto personalmente il papapol... ehm... il buon Giovanni Paolo II. Poi, come alternativa all'Addo Elephant Park, mi ha suggerito un parco proprio vicino alla prigione dove stava andando con la sorella a visitare il figlio. Cosi' abbiamo preso il taxi assieme fino a questa grande prigione e dopo io e il taxista siamo andati al parco, che in realta' era piu' che altro uno zoo, nel senso che c'erano tutt'intorno alcuni animali in liberta', ma quelli feroci stavano dietro dei recinti dove o non si poteva proprio entrare o entrare solo in macchina (la foto della leonessa che si lecca i baffi) o accompagnati dalle guide dopo aver firmato un foglio che + o - diceva che in caso di smarrimento di un braccio o una gamba all'uscita, loro non ne volevano sapere niente. E cosi' sono finito in mezzo ai cuccioli di leone bianchi. In fondo sono come dei gattoni giganti, stessi atteggiamenti, stessi movimenti ed infatti gli piace un sacco essere grattati sotto il mento. Ed essendo piccoli hanno voglia di giocare, solo che mentre i gattini fanno dei graffietti i leoncini fanno dei graffioni ed infatti le guide avevano mani e braccia distrutte, strapiene di graffi e cicatrici! Comunque spassosissimi.
Avevano circa 9 mesi. Ho chiesto alla guida fino a quando potevano stare li' e ha detto che sarebbero rimasti fino a quando non si sarebbero comportati tanto bene con loro o con i visitatori. Quindi praticamente per ogni leone almeno una persona sperimentera' il momento in cui il piccolo "non si comportera' tanto bene". Boh.
Al ritorno il tassista stava piu' esaltato di me, lasciava spesso il volante per mimare gesti reali o immaginari dei leoni, in particolare l'improvvisa zampata alla gamba che ho schivato magistralmente (da quello a destra nella foto con me in mezzo) e il momento in cui il leone che mangiava e' balzato in piedi e la tipa al cancello ci ha urlato di chiudere i finestrini. Poi mi chiedeva continuamente se anche in Italia i leoni erano cosi' grossi e non c'era verso di fargli capire che non ce ne sono (pero' poi a ripensarci aveva ragione, in fondo quello era uno zoo e quindi di fatto ci sono pure in Italia).
Poi siamo tornati al carcere a prendere le signore. Per un motivo burocratico quei bastardi dei carcerieri non avevano permesso alla madre di vedere il figlio. Aveva potuto parlargli solo la sorella per 5 minuti da dietro un vetro col telefono. Fra l'altro quasi tutte le cose che gli avevano portato la volta precedente se le erano rubate i carcerieri! Bastardi!!
Dopo Port Elisabeth sono finito un paio di giorni a tale BuffaloBay vicino Knysna, dove non c'era praticamente nulla e ho conosciuto solo una giovane coppia norvegese e un tipo che sosteneva di venire da Marte. E stasera sono arrivato a... Cape Town! Ma questo ve lo racconto la prossima volta. Ah, pero' non posso starci molto qui putroppo perche' i miei due amici hanno spostato l'appuntamento da qui a Windhoek, la capitale della Namibia e quindi devo raggiungerli li' al piu' presto (praticamente e' come se giusto 3 giorni prima un appuntamento ad esempio a Roma viene spostato ad Amsterdam... ma vabe' quando si e' nel ritmo del viaggio non e' cosi' drammatica).


Grazie a tutti per i commenti!

Danilo, si', e' solo propaganda, anzi andate in giro a petto nudo di sera affinche' tutti a Varsavia sappiano che i media di regime mentono! Se poi fa troppo troppo freddo... sapete chi bruciare ;-)

Tanti carissimi auguri Piergiorgio! Ho visto che la festa e' stata un successo!

Salvatore, la palla infuocata e' il sole. Lo so che avete fatto abiurare il povero Galileo, ma pare che fosse nel giusto!

Ciao Wanda!! Tanti baci...

Ciao Attilio!! Grazie per la dritta, ma come ha notato Danilo e' meglio non pensare al lavoro per ora... poi Dio pensa! Tanti baci :-)

Un saluto anche a Ottorino e i Cani sciolti... e chissa' se non saro' sugli spalti per "il grande giorno" ma non diciamo di piu' per scaramanzia ;-)
















E come dessert... un buon dekaro' a' la' cru. Ce ne sono tante altre spassose di foto dei leoni, ma basta cosi'.




Finestra




Con questa deliziosa fanciulla, Mika, ho vinto un "body shot" che consiste in questo: lei si e' sdraiata sul bancone e le hanno riempito completamente la bocca di un alcool verde che io mi sono risucchiato! Probabilmente, il piu' gustoso bacio della mia vita :-)




Chintsa




Buffalobay

6 gennaio 2009

Coffebay e Chintsa



Il tatuaggio che va per la maggiore in questa calda (insomma) estate africana: I LOVE DEKARO!! :-))

Ciao a tutti e tanti auguri per il nuovo giro che abbiamo intrapreso tutti assieme intorno a quella palla infuocata. Mi trovo a tale Chintsa, un altro splendido posto di mare. Non ho molto da raccontare perche' alla fin fine guardando indietro a queste ultime due settimane non sono state diverse da una normale vacanza estiva, sto conoscendo un sacco di gente e poi la sera ci sono sempre party e mi coinvolgono nelle loro ubriacate e il giorno dopo sto spesso un po' rintronato, come adesso. Tutta questa parte di costa e' chiamata Wild Coast ed e' formata da colline con vegetazione piu' o meno fitta che scendono fin sulle spiagge. A Coffebay si poteva passeggiare per ore su scogliere spettacolari mentre qui c'e' una spiaggia lunga chilometri praticamente deserta. Si sta bene, non me ne vorrei andare.

Rispondo ai commenti.
Salvatore certo!! Non solo avevano un sorriso stupendo ma mentre parlavano gli sbucava un fiore in bocca!! Non era pubblicita' ingannevole! BUON 2009!!

Ciao Danilo! Complimenti! Semmai per la prossima volta cerco di venire per il torneo cosi' ne approfitto anche per salutarvi tutti (fermo restando che e' ancora aperta l'ipotesi di tornare a cercare lavoro a Varsavia invece che Londra) BUON 2009!

Auguri Marco!! Buon 2009!!


Metto qualche foto, anzitutto le scimmie come promesso a Salvatore:









(foto fatte a St.Lucia)




Uno dei tanti negozietti al mercato di Durban





Gemma (pat me)




Port St. John




Signora mi guarda storto a Port St. John




Coffebay




L'ostello a Coffebay, il Coffeshake




Passeggiata sulle scogliere, Coffebay




Tutta questa zona e' disseminata di queste casarelle circolari colorate




Una delle tante spiagge lungo la costa.




Bimba a Coffebay




Chintsa, vista dalla terrazza della stanza.